E’ indubbio che nel disastro generale, il settore dell’intrattenimento e del turismo è quello che riceverà i maggiori danni, anche e soprattutto perché le aspettative sono le più pessimistiche: non basterà riaprire, ma bisognerà rivedere le politiche e le scelte aziendali per la sicura mancanza di flussi turistici e per la difficoltà che sicuramente avranno le persone a frequentare luoghi pubblici con altre persone. Allora dobbiamo assolutamente richiedere un allungamento delle moratorie e un sostegno nel pagamento di canoni di affitto e utenze.
Le richieste portate avanti:
1) Indennizzo percentuale sul fatturato e corrispettivi persi rispetto al medesimo periodo dell'anno scorso.
2) Accesso al credito garantito dal Fondo di garanzia, con istruttorie veloci, con restituzione della prima rata dopo 6 mesi e interessi 0 il primo anno, a lungo termine (almeno 20 anni) legando la disponibilità alla base imponibile, o almeno a determinati indici delle aziende stabiliti dal governo (preservare aziende virtuose che hanno lavorato bene).
3) Allungamento degli ammortizzatori sociali in deroga al 30/09 e snellimento delle procedure di accesso per garantire livello occupazionale.
4) Credito d’imposta per locazioni 100% per periodi di chiusura forzata e poi 60% fino a dicembre 2020, esteso anche ad altre categorie catastali.
5) Sospensione almeno semestrale del pagamento di imposte, tasse e contributi e successiva rateizzazione anche di imposte e tasse locali (imu, cosap, tari).
La richiesta d’aiuto e di speranza è stata lanciata a Enrico Stoppani, presidente nazionale FIPE da un’alleanza tutta campana che ha visto al fianco dell'AVPN, Fipe Confcommercio Campania, UPSN le Centenarie, l'Associazione Pizze Tramonti e i ristoratori del Sannio e dell’Alto Casertano.
“Abbiamo inviato il documento e le richieste sindacali ai nostri rappresentanti di Fipe Confcommercio nazionale -dice Massimo Di Porzio – Presidente Fipe Confcommercio Campania - , affinché possano portare al tavolo del Governo nazionale le necessità dell’intero comparto dei Pubblici Esercizi .E’ finito il tempo degli appelli e dei gridi di allarme: adesso bisogna pianificare interventi che possano garantire alle aziende liquidità per far fronte agli impegni immediati e alle necessità di rilancio alla riapertura. Bisogna prevedere inoltre un indennizzo commisurato ai mancati incassi di questo periodo di chiusura forzato.”
'Bisogna pensare alla sopravvivenza delle aziende, ma anche programmare già da oggi una nuova economia perché dopo l'epidemia sarà un mondo diverso” – dice Antonio Pace presidente di A.V.P.N.