𝗗: 𝗖𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗿𝗶𝘁𝗼 𝘃𝗶 𝘀𝗶𝗲𝘁𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗮𝗹𝗹'𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?
"Già dagli anni 80, Silvio Valoriani fu il primo produttore di forni a collaborare con Antonio Pace, quando la vera e propria AVPN odierna non esisteva. Facemmo addirittura insieme il primo Pizza Fest all’interno della Galleria Umberto I con due forni a legna. Abbiamo avuto anche l’onore di essere l’unica azienda invitata e presente alla creazione dell’Associazione Verace Pizza Napoletana al Maschio Angioino. Da allora la collaborazione non si è mai interrotta, un momento per noi sicuramente significativo è stato nel 2015 con l’approvazione del nostro forno a gas come prima apertura dell’Associazione verso questo tipo di alimentazione."
𝗗: 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮?
"Negli ultimi decenni ed in particolar modo negli ultimi anni, la notorietà e la consapevolezza dei consumatori verso la Pizza Napoletana è molto cresciuta, in gran parte anche grazie al lavoro dell’Associazione. Nel nostro piccolo pensiamo di aver dato un parziale contributo nel diffondere un messaggio comune anche tramite fiere ed eventi nel mondo. L’approccio che stiamo avendo negli ultimi anni è di cercare di creare versioni ad hoc di ogni nostro prodotto, in particolare per la Pizza Napoletana abbiamo ad esempio sviluppato un tipo di suolo refrattario di nostra produzione specifico per questo tipo di cottura."
𝗗: 𝗤𝘂𝗮𝗹 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗼𝗶 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́?
"Il prodotto più ricercato dai clienti nel mondo pizza è il forno dalla classica forma estetica a cupola che rappresenta per antonomasia la tradizione e sempre più anche un complemento di arredamento. Questo rimane al di là delle caratteristiche interne del forno, che sia per pizza classica o per pizza Napoletana. La ricerca dell’unicità del forno, con rivestimenti fatti ad hoc per il cliente è il trend più in crescita. Inoltre, per quanto la legna rimanga spesso la scelta principale, la richiesta di forni alimentati a gas sta crescendo sempre più, anche in virtù della maggiore facilità di installazione in particolare all’estero per permessi canna fumaria e difficile reperibilità di legna di qualità."
𝗗: 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘁𝗶 𝗶 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘃𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼?
"Ad oggi possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti da poter dire che è più semplice nominare i paesi in cui non sono presenti i nostri forni. I nostri mercati principali rimangono ancora quelli più “classici” come gli Stati Uniti, vari paesi Europei e l’Australia, seguiti da mercati già parzialmente strutturati come tutto il Medio Oriente. Ci sono naturalmente anche dei mercati emergenti che stanno prendendo vita di recente, come quelli del Sud Est Asiatico, Sud America e alcuni paesi dell’Africa."
𝗗: 𝗖𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝘃𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗶𝘇𝘇𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲?
"Una delle caratteristiche più importanti del momento, per qualsiasi attività, è la capacità di rinnovarsi. Soprattutto in un momento particolare e difficile come quello che stiamo vivendo, il sapersi adattare con velocità alle nuove realtà pensiamo sia fondamentale per le pizzerie. Abbiamo visto locali che subito da marzo hanno attivato o rinforzato il servizio di consegna a domicilio e hanno migliorato la loro presenza e comunicazione online e sui social, il tutto senza mai diminuire l’attenzione alla qualità che li contraddistingue. Sicuramente non è facile in periodi di sfide così grandi, ma crediamo che la positività giochi un ruolo fondamentale."
𝐋𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐨 𝘂t𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐯𝐢𝐝-𝟏𝟗
