𝗗: 𝗖𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗽𝗶𝗿𝗶𝘁𝗼 𝘃𝗶 𝘀𝗶𝗲𝘁𝗲 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗮𝗹𝗹'𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?
La nostra filosofia gastronomica riguardo la pizza è racchiusa in una frase: “Sulla pizza ci va solo il Fiordilatte”. È una dichiarazione che nasce dall'esperienza di cinque generazioni in netto contrasto alle abitudini di coloro che prevedono l'utilizzo di una qualsiasi mozzarella sulla pizza.
Infatti mozzarella è diventata una parola passe-partout che racchiude qualsiasi prodotto abbia capacità di filare. Ma è proprio quella capacità di diventare tutt'uno con l’impasto eppure di avere una sua personalità ben distinta che ci ha sempre interessato. E abbiamo sempre avvertito l'importanza di proporre un eccellente fiordilatte considerato che la Margherita, quindi con un consistente apporto di fiordilatte, rappresenta la pizza maggiormente consumata in Italia e nel resto del mondo.
La considerazione che per Pizza STG si intende la Margherita, ci ha avvicinato naturalmente all’AVPN che è tra i soggetti difensori della corretta realizzazione della verace pizza napoletana, nell’intento di lavorare in modo congiunto per meglio tutelare l’indicazione tipica della pizza verace napoletana e quindi dando giusto riconoscimento alle lavorazioni tipiche del Fiordilatte che noi abbiamo riassunto in tre tipologie: il Fiordilatte di Napoli, il Fiordilatte dei Monti e il Fiordilatte della Penisola.
𝗗: 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗲𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗡𝗮𝗽𝗼𝗹𝗲𝘁𝗮𝗻𝗮 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝘁𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮?
Nonostante la crisi pandemica, crediamo che il futuro della Pizza Napoletana sia molto più roseo di quanto i numeri di questo periodo ci dicano. Ne abbiamo avuto testimonianza a Maggio con la riapertura delle pizzerie che hanno registrato un boom incredibile. È la prova che senza pizza non si può andare avanti. C'è bisogno di un'evoluzione che riprenda paradossalmente quanto è stato dimenticato nel corso di un secolo con la pizza che arrivava ai consumatori e non i consumatori alla pizza e dunque alle pizzerie. La pizza smart del futuro sarà quella in grado di arrivare a casa e non solo per emergenza sanitaria. La grande mole di acquisti on line di ingredienti proprio come il fiordilatte ci dice che il passo successivo è l'invio a casa della pizza da finire a cura del cliente o da consumare. La tendenza è in atto, va messa a registro la logistica ma il passo è possibile. Allo stesso tempo la tenuta e le nuove aperture delle pizzerie più apprezzate è segno che c'è sempre maggiore attenzione alla qualità. E Latteria Sorrentina è molto contenta di questa visione dei consumatori.
𝗗: 𝗤𝘂𝗮𝗹 𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗣𝗶𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘃𝗼𝐢 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́?
Il Fiordilatte dei Monti, proprio per le sue caratteristiche. Abbiamo studiato a fondo il rito ormai perso nel tempo della raccolta del fiordilatte nelle salumerie che veniva utilizzato sulle pizze. La caratteristica più apprezzata è il rassodamento della pasta che concentrava il sapore del latte pur perdendo i liquidi. Abbiamo lavorato il latte con questo obiettivo e il mercato ci ha premiato. Diciamo che è il nostro fiordilatte di più facile utilizzo per i pizzaioli.
𝗗: 𝗜𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘁𝗶 𝗶 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝘃𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼?
Abbiamo la possibilità di spedire i nostri prodotti praticamente dovunque. Grazie alla nostra tecnologia applicata alla tradizione riusciamo a coprire distanze che fino a qualche tempo fa sarebbero state inimmaginabili. I nostri clienti ci trovano in 55 Paesi. Il prossimo passo, appena la situazione sanitaria si normalizzerà, sarà una maggiore diffusione in Medio Oriente e nella regione meridionale dell’Africa.
𝐃: 𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝘃𝗶 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐳𝐳𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞?
Resilienza è la parola che meglio identifica la risposta all’emergenza. Che non significa essere passivi, ma proattivi. Cioè individuare tutte le finestre temporali che mantengano in luce la propria attività e pensare all'espansione in settori contigui come l’asporto, la consegna a domicilio e le dark pizzerie. È anche il momento per studiare e approfondire tecniche di impasto, ricette, forniture per migliorare il proprio prodotto pizza. Le riaperture di maggio hanno anche mostrato che i consumatori non sono propensi a cedere sul punto della qualità.