1) Con quale spirito vi siete avvicinati al mondo della Pizza Napoletana e all'Associazione?
La pizza Napoletana è “Napoli” e per noi il miglior approccio per conoscerla bene è stato quello di comprenderne la storia, raccontata attraverso le mani e i profumi dell’arte del pizzaiolo Napoletano.
La nostra missione è stata di investire sulla miglior tecnologia studiata e poi applicata arrivando a preservare la qualità della pizza napoletana nel mondo.
2) Come vedete il futuro della Pizza Napoletana e come intendete approcciarlo con la vostra azienda?
Il futuro della pizza Napoletana lo vediamo roseo. L’approccio con AVPN è stato determinante per poter essere vicini al pizzaiolo Napoletano, ascoltandolo e dedicandoci alla ricerca di soluzioni innovative per il suo mestiere.
3) Qual è il vostro prodotto che ha riscosso più successo nel mondo Pizza e secondo voi perché?
I prodotti capaci di dare e preservare l’autenticità dell’impasto in tutte le sue fasi sono in realtà più di uno.
Partiamo dall’impasto con GL che genera e preserva agenti lievitanti come il lievito madre, passando dalle geometrie uniche tra spirale, piantone e vasca della SPI AI, l’impastatrice a spirale che il mercato riconosce come il top di gamma. Una delle fasi più importanti nella filiera di produzione è quella della gestione della lievitazione.
Un nostro brevetto Climother ci ha permesso di gestire la lievitazione creando un clima ambiente controllato come da disciplinare. Con Climother riusciamo a dare il meglio della proliferazione dei profumi che solo un’ottima lievitazione può dare soprattutto se controllata.
In ultima analisi la cottura, che avviene nella camera del forno baKEstone Climother rivestito completamente in biscotto di Sorrento dove la pizza Napoletana cuoce in un clima con temperatura oltre a 500°C tra i 60/90 secondi come da disciplinare.
Riuscire ad accompagnare il cliente affiche riesca a migliorare tutta la filiera produttiva per noi è stato un successo e ne siamo fieri.
4) In quanti paesi sono distribuiti i vostri prodotti e quali sono i nuovi mercati ai quali vi state approcciando?
I nostri mercati di riferimento sono: mercato Italiano, e i mercati Europei. Pian Piano ci stiamo approcciando anche al mercato extraeuropeo.
La nostra più grande soddisfazione è stata quando un cliente oltre oceano ci ha riferito, dopo aver lavorato con Climother: ”finalmente il clima di Napoli”.
5) Che consiglio vi sentite di dare alle pizzerie per affrontare questo momento così particolare?
Il nostro consiglio è di investire in questo momento nella migliore materia prima, nella miglior tecnologia come aiuto per esaltare il lavoro e gestire il processo in prospettiva futuristica con l’attenzione rivolta sempre alla tradizione artigianale.
Noi in primis vogliamo dare l’esempio e lo stiamo facendo, osservando l’evoluzione del mercato e credendo che sia la più grande opportunità di cambiamento degli ultimi decenni.