Il Mattino
di Luciano Pignataro
La gastronomia Bruxelles: troppo generico.
Un anno fa avevano festeggiato davanti alle telecamere di mezzo mondo. Oggi si vedranno a via dei Tribunali per studiare come difendere quel marchio Stg (specialità tradizionale garantita) che avevano ottenuto dopo anni di pressioni, discussioni e battaglie. Già, perché introdurre un disciplinare sulla pizza, l´alimento più poliedrico di tutti a tavola, non è facile. Ed è proprio questo il succo della contestazione mossa dagli esperti europei: con queste regole così larghe c´è il rischio di dare al consumatore un prodotto poco definito con ampio margine di manovra per i soliti furbi. «È davvero singolare - dice il presidente dell´Assoristoratori Fipe di Napoli Massimo Di Porzio della storica pizzeria Umberto - che ad un anno esatto dall'approvazione del marchio i burocrati della Ue vogliano rivedere una regola (quella della registrazione della ricetta senza riserva di nome) che garantisce comunque la protezione del marchio Stg. Per noi l'adesione al marchio Stg deve avere assolutamente carattere volontario: sarebbe davvero restrittivo circoscrivere il nome «pizza napoletana» e imporre delle regole tassative (magari controllate da ingegneri) ad un prodotto che per definizione è artigianale: un esempio? Non si potrebbe usare più il fiordilatte, anche se di qualità, perchè il disciplinare non lo prevede. Allora la margherita non sarebbe più pizza napoletana? Ma non scherziamo, sarebbe un vero e proprio scippo!» Eppure la pronuncia di Bruxelles era il documento che l'Italia attendeva da anni: una proposta della Commissione europea in grado di portare al giusto valore la politica di qualità alimentare in Europa, di cui il nostro Paese è leader. Uno dei punti forti della proposta - oltre a gettare le basi per introdurre l'etichetta d'origine obbligatoria per i prodotti agricoli - è quella di rafforzare il regime di tutela delle Denominazioni d'origine e Indicazioni geografiche (Dop-Igp), e delle Specialità tradizionali garantite. Quest'ultime, sono l'anello più debole del sistema e per questo Bruxelles vuole sopprime quelle Stg che non hanno protetto il loro nome, come appunto la «Pizza Napoletana Stg», ma solo la ricetta. Se la proposta sarà accolta dal Consiglio Ue, la «Pizza Napoletana Stg» potrebbe sopravvivere al massimo per un periodo transitorio che finirebbe nel 2017. Per salvare il marchio Stg, l'Italia dovrebbe presentare una nuova domanda di registrazione all'Ue con l'aggiunta di un termine all'attuale denominazione: ad esempio «Pizza Napoletana Verace» o «Pizza Napoletana Tradizionale». Non è però ancora detta l'ultima parola. Il dibattito nell'Ue inizierà domani al Consiglio dei ministri dell'agricoltura e impiegherà mesi prima di concludersi. «A noi - conclude Porzio - non interessa introdurre regole impossibili da applicare ad un prodotto come la pizza, ma soprattutto legarlo a Napoli». l.pigna.
Saturday 11 December 2010